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El rival más temido

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El rival más temido. Il rivale più temuto, quello che Scolari avrebbe voluto evitare negli ottavi. Felipao lo aveva ammesso candidamente lo scorso 6 dicembre, subito dopo il sorteggio dei gironi: piuttosto che il Cile, ritenuto maggiormente ostico per stile e impostazione di gioco, meglio affrontare Olanda o Spagna. Aveva inoltre sottolineato negli scorsi mesi il rischio di una Copa América interna al Mondiale, ma gli exploit di Colombia e Cile e la qualificazione dell’Uruguay non lo hanno aiutato. Il primo degli ottavi di finale del Mondiale 2014, infatti, vede in scena a Belo Horizonte il duello sudamericano tra Brasile e Cile: chi passerà affronterà poi nei quarti la vincente di Colombia-Uruguay. Lo scenario da evitare, diceva Scolari. In fondo, però, il tecnico brasiliano lo sa: al di là delle preferenze, non c’è strada diversa dalla vittoria nella rincorsa al titolo mondiale.

Precedenti e curiosità – I precedenti dicono Brasile: sempre vittoriosa nei tre precedenti match contro il Cile ai Mondiali – semifinale nel 1962 (4-2); ottavi di finale 1998 (4-1) e 2010 (3-0), le ultime due edizioni a cui ha preso parte la Roja cilena – la nazionale verde-oro sembra favorita anche questa sera. Curioso invece osservare come i risultati delle prime tre partite della selezione cilena nel Mondiale brasiliano siano identici a quelli conseguiti nel Mondiale di casa del 1962: anche allora il Cile fece registrare una vittoria per tre a uno nella prima gara (contro la Svizzera), una vittoria per due a zero nella seconda sfida (contro l’Italia) e una sconfitta per due a zero nella terza gara (contro la Germania Ovest). Nel 1962 però dopo la fase a gironi si giocarono direttamente i quarti di finale, che il Cile vinse due a uno contro l’U.R.S.S. prima di soccombere in semifinale al Brasile (2-4). Inoltre, il Brasile ha vinto gli ultimi cinque ottavi di finale disputati e l’ultima sconfitta in tale fase del torneo risale a Italia ’90, proprio contro una sudamericana (sconfitta per uno a zero contro l’Argentina).

La situazione – Il Brasile non è apparso irresistibile nei primi due match contro Croazia e Messico, mostrando maggiore dinamicità e intraprendenza contro il Camerun, pur sempre trascinato da uno straordinario Neymar. Scolari ha ricordato la crescita degli avversari dall’avvento di Sampaoli e ha ammonito: il pericolo numero uno potrebbero essere l’ansia e le elevate aspettative. Fondamentale perciò non farsi sopraffare dalle tensioni. Per gli straordinari ci penserà Neymar. Ha deciso l’esordio e ha siglato la qualificazione contro il Camerun: Scolari e il Brasile si aggrappano a lui.

Il Cile, dopo un buon esordio contro l’Australia, ha mandato a casa i campioni in carica della Spagna. Il black-out contro l’Olanda a qualificazione già conseguita ha evidenziato alcuni segnali preoccupanti: la sterilità del palleggio e un’intensità di gioco diversa rispetto a quanto mostrato contro la Spagna. Jorge Sampaoli lo ha ricordato: nella sfida odierna la convinzione, il coraggio e l’intraprendenza conteranno di più rispetto all’esperienza posseduta. Non guasterà certamente disporre di un Vidal in più rispetto all’ultima gara giocata con l’Olanda.

Questione di possibilità – Sanchez ha avvertito, il Cile non parte battuto. Per Sampaoli la Roja avrà una possibilità su cento, e se il Brasile ha già una sua storia, il Cile è arrivato sino qui per scrivere la sua. Negli occhi del tecnico della rappresentativa cilena c’è già l’immagine finale della gara. “Una squadra che avrà dato tutto e che mi riempirà d’orgoglio a prescindere dal risultato”. Se quella possibilità su cento saprà sfruttarla come contro la Spagna, ci sarà da divertirsi.

Luiz Felipe Scolari, 65 anni, ct del Brasile e Jorge Sampaoli, 54 anni, ct del Cile.


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